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Dal letto asciutto dei fiumi ‘effimeri’ al cuore del deserto del Kalahari, i namibiani contano i millimetri di pioggia

Dal letto asciutto dei fiumi ‘effimeri’ al cuore del deserto del Kalahari, i namibiani contano i millimetri di pioggia

è un secchio nella doccia. Un secchio di latta con il manico, come quelli di una volta. Deve servire a raccogliere l’acqua mentre ci laviamo, una parte almeno, perché possa essere riutilizzata per dare un po’ di vita a qualche pianta, intorno al lodge . Nel campo tendato in mezzo al nulla del deserto del Kalahari, al cuore più arido della Namibia, Moses e Kathrin si sono raccomandati: «Non usate il vostro shampoo e il vostro doccia schiuma, prendete

i nostri, in tutto e per tutto biodegradabili». Il loro profumo di citronella invade la tenda. L’acqua è estratta in profondità, in una falda a diverse centinaia di metri, il sole la scalda attraverso i pannelli solari. Ma è poca, terribilmente poca. Così ogni goccia è più che preziosa. Tutt’intorno, la terra rossastra riarsa e i ciuffi di vegetazione che spuntano fra le pietre non lasciano spazio a dubbi.

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